Ciao mamma,
ti hanno già parlato di epidurale? Sai di cosa si tratta? Vuoi capire se fare l’epidurale in travaglio è la cosa migliore per te ed il tuo bambino?
In questo articolo ti parlerò di che cos’è e in cosa consiste l’analgesia epidurale, quali sono i pro e i contro del suo utilizzo nella nascita, e come capire se può fare al caso tuo!
Una precisazione importante prima di iniziare: è molto più difficile informarsi davvero quando hai già le contrazioni. Rimanda al momento del parto solo le informazioni e le decisioni che non puoi ricevere o prendere prima.
Cos’è l’epidurale
Quando lo chiedo alle mamme, di solito mi dicono che l’epidurale consiste in una puntura alla schiena mediante la quale non si sentono più i dolori del parto.
Vorrei darti però qualche informazione in più in merito a questo.
L’epidurale, più precisamente, è un’anestesia farmacologica che blocca le sensazioni dolorifiche provenienti da una certa parte del corpo. Nel caso della nascita per via vaginale, si parla di analgesia epidurale perché questa allevia di molto i dolori del parto causati dalle contrazioni.
Come avviene l’epidurale
L’analgesia epidurale viene somministrata nello spazio epidurale della colonna vertebrale.
Per ricevere un’epidurale ti verrà chiesto di sederti incurvando la schiena in avanti. Ci sarà qualcuno che ti aiuterà a mantenere la posizione. L’ago per somministrare il farmaco dell’epidurale verrà inserito nella parte bassa della schiena, ed una volta inserito, questo viene sfilato per lasciare in sede solo un piccolo catetere morbido.
Grazie a questo catetere il farmaco può essere somministrato durante tutto il travaglio quando ne hai più bisogno per annullare la sensazione dolorifica, senza dover fare ogni volta una nuova puntura.
Efficacia e sicurezza dell’epidurale
L’epidurale è efficace: fino al 95% delle donne che la utilizzano la trovano di grande aiuto nel parto e una percentuale poco inferiore la ripeterebbe in un secondo parto. Questo è senz’altro il maggior beneficio del suo utilizzo.
Il farmaco che viene oggi utilizzato è sicuro per la salute di mamma e, se somministrato correttamente, le offre la possibilità di rimanere vigile, sveglia e di muoversi durante il travaglio e la nascita del bambino. Inoltre, quando è attivo l’effetto analgesico dell’epidurale, la mamma può riposare e addirittura, a volte, dormire per ricaricare completamente le energie.
Inoltre, per le mamme che hanno un’alta probabilità di dover fare un taglio cesareo per motivi medici comprovati, avere un’epidurale facilita il personale medico qualora ci fosse la necessità di dover ricorrere all’operazione per far nascere il bambino. Questo perché il catetere è già in posizione!
Ma comunque mamma, devi sapere che nell’emergenza è sempre possibile posizionare un’epidurale o ricorrere anche ad altri tipi di anestesia.
Però tutt’oggi la maggior parte delle istituzioni e degli esperti che si occupano di nascita raccomandano alle donne di informarsi sui numerosissimi metodi naturali di riduzione del dolore, pur avendo il diritto di poter ricevere un’epidurale.
Svantaggi dell’epidurale
L’epidurale dovrebbe essere somministrata a travaglio attivo quindi con almeno 4 centimetri di dilatazione della cervice uterina e contrazioni già presenti da un po’ che a quel punto sono ritmiche e regolari nel tempo.
Quindi mamma, se scegli l’epidurale pensando che eliminerà completamente il dolore delle contrazioni del parto di fatto non è così. Infatti, le contrazioni utili a farti dilatare fino ai 4 centimetri circa, momento nel quale come ti spiegavo prima sarai considerata in travaglio attivo, dovrai affrontarle con le tue forze.
L’unica via d’uscita è quella di saper padroneggiare altri strumenti naturali che ti aiuteranno fintanto non ti venga fatta l’epidurale. Questi strumenti sono ad esempio il respiro, la voce, il movimento, i massaggi, l’acqua o la capacità di fare le visualizzazioni positive.
Somministrata solo da medici
Inoltre, in quanto analgesia farmacologica, l’epidurale deve essere somministrata da un medico. Negli ospedali, però, non sono sempre presenti i medici anestesisti.
Per questi due motivi, la necessità che tu sia in travaglio attivo e la presenza di un medico che possa somministrarti l’epidurale, ecco che non imparare a padroneggiare prima altri metodi naturali di gestione del dolore può rendere la tua esperienza di parto molto difficoltosa.
Necessità di altri interventi medici
Un altro svantaggio correlato all’utilizzo dell’epidurale è che spesso comporta il susseguirsi di molti interventi medici a cascata che devi conoscere. Infatti, quando una mamma chiede un’epidurale, dovranno essere messi in atto alcune procedure mediche per rendere più sicuro il parto.
In primis è necessario un monitoraggio continuo di come stai tu e di come sta il tuo bambino. L’ostetrica dovrà disturbarti più volte per prendere tutti i tuoi parametri vitali, per assicurarsi che non si verifichino degli effetti collaterali del farmaco.
Inoltre sarà necessario monitorare costantemente il battito cardiaco del tuo bambino perché è importante verificare come sta, dopo la somministrazione del farmaco, e come reagisce alle contrazioni.
Ciò richiede che tu abbia addosso il monitor che verrà sistemato sulla tua pancia con delle cinture, che possono diventare fastidiose e limitare i tuoi movimenti.
Utilizzo maggiore di farmaci
Dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, emerge come aumenti la possibilità che ti vengano somministrati fluidi endovena o farmaci per sostenere le contrazioni, in particolare l’ossitocina sintetica.
L’ossitocina è un ormone che il tuo corpo produce spontaneamente in un travaglio normale. Questo ormone serve per far contrarre l’utero, favorisce l’attaccamento con il tuo bambino e la produzione di latte.
Quando, a travaglio attivo, viene somministrata l’epidurale, la riduzione del dolore può comportare l’abbassamento della produzione normale di ossitocina. Così, diventa necessario ricorrere all’ossitocina sintetica.
Quando viene somministrata ossitocina sintetica, questa rende nuovamente le contrazioni più forti, regolari ed efficaci. Non è però priva di rischi sia per la salute della mamma che per il bambino.
Effetti collaterali dell’analgesia
Ci sono maggiori probabilità di sperimentare alcuni sintomi fastidiosi.
Ad esempio, l’epidurale aumenta la possibilità di avere degli abbassamenti di pressione, mal di testa, difficoltà a stare in piedi e muoversi, prurito, febbre, reazioni allergiche ai farmaci utilizzati.
In più c’è la necessità di utilizzare un catetere vescicale e una maggiore probabilità di perdere più sangue dopo il parto, avere infezioni dove è stata fatta la puntura o, molto più raramente, infezioni al sistema nervoso.
Effetti sul bambino
Gli studi fatti sui bambini nati con la somministrazione materna di epidurale, sono spesso discordanti ma, in alcuni casi non presentano differenze significative.
Il bambino potrebbe reagire all’utilizzo del farmaco e alle procedure mediche messe in atto, con un aumento o una diminuzione del battito del cuore. Questa complicanza fa si che, più spesso, le donne che scelgono un’epidurale partoriscano con un taglio cesareo.
Inoltre, il bambino ha più difficoltà a posizionarsi e muoversi correttamente per nascere. Questo perchè la mamma tendenzialmente mantiene di più una posizione statica ed i suoi movimenti non sono influenzati dal dolore delle contrazioni.
Inoltre, il tuo bambino è maggiormente esposto a ittero e ad un tono muscolare più debole alla nascita, compreso il riflesso di suzione utile per avviare al meglio l’allattamento al seno.
Effetti sulla fase espulsiva del parto
Se, mamma, consideriamo ora la fase espulsiva del parto devi sapere che con l’epidurale tu non capisca bene quando e come spingere.
Per questo chi assiste il tuo parto dovrà guidarti dall’esterno affinché la tua spinta sia efficace, sufficiente e sincronizzata con la contrazione. Inoltre, è possibile che venga ridotta la dose di farmaco che stai assumendo e, nuovamente, dovrai saper convivere con le contrazioni considerandole tue allenate.
Chi usa l’analgesia è maggiormente esposta al rischio di avere una lacerazione importante ai genitali o un parto operativo, dove vengono eseguite operazioni mediche. Ad esempio con ventosa: uno strumento che viene attaccato alla testina del bambino per tirarlo fuori.
Inoltre, con l’epidurale si allunga il tempo del travaglio e del parto.
Mamma, ora sei in grado di capire meglio l’utilizzo dell’analgesia epidurale, e di fare una scelta consapevole.
Grazie mamma per aver letto tutto l’articolo! Spero tu l’abbia trovato interessante, ti lascio qualche link per approfondire altri temi correlati:
- Massaggio per la gravidanza e per il parto
- Rompere le acque prima del travaglio: cosa può succedere?
- Attività fisica in gravidanza: 5 esercizi da fare a casa
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