Ciao mamma,
in un altro articolo ti ho parlato delle lacerazioni naturali da parto.
Cosa cambia invece con l’episiotomia? Te lo spiegherò in questo articolo!
Cos’è l’episiotomia e perché farla
Durante il parto, mamma, è probabile che tu subisca delle lacerazioni. Si tratta di ferite naturali che si formano durante il passaggio della testa e del corpo del bambino.
L’episiotomia invece è un taglio obliquo che viene fatto dall’ostetrica, o più raramente dal ginecologo, tra l’orifizio anale e vaginale, poco prima che esca la testina del bambino.
Questo taglio dovrebbe essere eseguito dopo un’anestesia locale.
Immagino che a questo punto stai pensando: “Se devo rischiare di farmi una brutta lacerazione è meglio che mi facciano direttamente questo taglio, no?”
È un pensiero lecito, anche perché per moltissimi anni l’episiotomia è stata praticata di routine a tutte le donne ed erano gli stessi medici e ostetriche a sostenere che questo danneggiasse meno i genitali della mamma.
Spesso nelle sale parto accade tuttora e questa credenza continua a diffondersi senza sosta.
Dopo tante episiotomie però, alcuni professionisti della nascita si sono accorti che questo taglio artificiale praticato a tutte le donne aveva due grandi conseguenze: rendeva peggiore e più dolorosa l’esperienza di parto per la mamma e creava conseguenze a lungo termine alla vagina e alla muscolatura (come la difficoltà nei rapporti sessuali e prolassi).
Per questo sono stati fatti numerosi studi scientifici che hanno dimostrato come fosse meglio per le mamme non ricevere l’episiotomia, se non in specifici casi per cui avrebbe potuto accelerare la nascita per migliorare la salute di mamma e bambino.
I risultati degli studi scientifici hanno dimostrato anche che questo taglio dovrebbe essere fatto solo per allargare l’orifizio vaginale nel caso insorga una problematica di salute seria durante la nascita del bambino ed è quindi necessario che il parto si concluda il prima possibile. Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, il tasso di episiotomie non dovrebbe superare il 10%.
Purtroppo, in molte sale parto italiane, si fa ancora abuso di questa pratica e spesso senza l’utilizzo dell’anestesia.
Per questo, mamma, è importante informarsi anche riguardo alla percentuale di episiotomie che vengono eseguite nell’ospedale dove hai scelto di partorire.
Ti consiglio di chiedere se l’episiotomia è praticata solo se davvero necessaria e dopo l’anestesia locale.
Se vuoi saperne di più su come scegliere il luogo in cui partorire, ho scritto per te un approfondimento dedicato: Come scegliere la struttura in cui partorire?
Guarire dall’episiotomia
Guarire da un’episiotomia è più difficile, perché la ferita è artificiale: il tessuto riceve un taglio netto invece di strapparsi naturalmente.
Il motivo per cui la vagina ha una grande capacità di autoguarigione è perché nei suoi tessuti affluisce molto sangue ricco di cellule deputate alla cicatrizzazione delle ferite.
Infatti, la maggior parte delle lacerazioni dovute al parto, guariscono molto bene e molto in fretta.
Per questo in gravidanza, è opportuno prepararsi efficacemente e al meglio per avere un parto sereno ed evitare lacerazioni importanti.
A questo proposito vorrei darti alcuni preziosi consigli. Durante i mesi di gestazione:
- pratica regolarmente il massaggio al perineo dalle 34esima settimana fino al termine della tua gravidanza;
- pratica quotidianamente del movimento in gravidanza. Fare esercizi durante la gravidanza non previene direttamente possibili lacerazioni da parto, ma rende il corpo ed i muscoli più elastici. Per questo, sarà più facile per te durante il parto essere agile e cambiare spesso posizione. Le posizioni libere nel travaglio e nel parto sono una delle cose che devi poter fare per salvaguardare i tuoi genitali dalla possibilità di ferirsi.
Grazie mamma per aver letto tutto l’articolo! Spero tu l’abbia trovato interessante, ti lascio qualche link per approfondire altri temi correlati:
- VBAC: parto naturale dopo cesareo
- Dolore del parto: i quattro motivi per cui partorire è doloroso
- Rompere le acque prima del travaglio: cosa può succedere?
Mamma, ricordati che nella sezione “Guide gratuite” puoi trovare tante guide che ti aiuteranno nel vostro percorso di crescita, tuo e del tuo bambino.
Ma ricordati anche che io sono con te in questo viaggio, infatti ho creato un corso preparto online a cui puoi accedere ovunque tu voglia, che sia a casa, a lavoro o in sala parto.
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