Ciao Mamma,
ti sei mai fatta questa domanda durante la tua gravidanza?
Nei film, quando una donna è prossima al parto, spesso si “rompono le acque” e improvvisamente inizia la corsa verso l’ospedale, come se il bambino nascesse a momenti.
Una storia simile è stata raccontata anche da una pubblicità di un noto supermercato, qualche anno fa. Lo spot non fa vedere la rottura delle acque, ma dopo due o tre contrazioni si ritrova a partorire in un ufficio del supermercato.
Da esperta di nascita, mamma, voglio rassicurarti che nella vita reale non funziona così. Molto raramente un bambino nasce così in fretta.
Rompere le acque: significato
“Rompere le acque” è un’espressione che indica la fuoriuscita dai genitali materni del liquido amniotico, conseguente alla rottura delle membrane amniotiche.
Al concepimento, l’embrione attecchisce ad una parete del tuo utero. Questo primordiale ammasso di cellule diventerà placenta, cordone ombelicale, bambino, liquido e sacco amniotico.
Il sacco amniotico non è altro che un palloncino, formato da due membrane, che aderisce alle pareti interne dell’utero. Ha lo scopo di contenere e proteggere il bambino e gli permette di fluttuare liberamente dentro il liquido amniotico.
Il liquido amniotico ha una funzione protettiva del bambino e gli garantisce un adeguato sviluppo durante i nove mesi di gravidanza.
L’avvio del processo del parto in una nascita naturale al termine della gravidanza, quindi tra le 37 e le 42 settimane, può avvenire diversi modi:
- l’insorgenza delle contrazioni con il sacco amniotico intatto;
- la rottura del sacco amniotico e la perdita di liquido dai genitali materni, senza contrazioni;
- la rottura del sacco amniotico, la perdita di liquido dai genitali materni e le prime contrazioni.
Un modo non è migliore dell’altro e l’avvio del processo della nascita dipende davvero da tantissimi fattori, legati sia alla mamma che al bambino.
In questo articolo parleremo del secondo e del terzo caso, ovvero della rottura del sacco amniotico e la perdita di liquido con o senza contrazioni.
Rompere le acque: rottura del sacco amniotico e perdita di liquido
A termine della gravidanza, mamma, devi immaginare il sacco amniotico come un palloncino molto pieno le cui pareti sono spesso molto sottili a causa dell’iperdistensione, dovuta alla crescita del bambino e all’aumento del liquido amniotico.
Quando il bambino è pronto per nascere, può capitare che a seguito di un tuo o suo movimento particolare il sacco delle acque si rompa. Capita, invece, con maggior frequenza, che il sacco si rompa dopo alcune ore di travaglio.
Infatti, circa il 90% delle mamme “rompe il sacco delle acque” poco prima del parto, quindi dopo aver affrontato qualche ora di travaglio.
Il restante 10%, lo rompe prima del travaglio, anche senza contrazioni.
Le evidenze scientifiche dimostrano che circa il 60% delle mamme che rompe il sacco senza avere contrazioni entra in travaglio spontaneamente entro le successive 24h, quindi senza che sia necessario ricorrere ad un’induzione farmacologica o meccanica del parto.
Per questo, è importante mamma che ti informi bene sui protocolli della struttura che hai scelto per partorire.
Cosa succede quando rompi le acque
Alcune strutture sono in linea con queste evidenze scientifiche e adottano un comportamento di attesa per 24 ore, controllando adeguatamente la mamma ed il bambino.
In questo periodo di tempo hai delle buone probabilità che arrivino spontaneamente le contrazioni.
Altre strutture, invece, tendono ad anticipare il momento dell’induzione del parto a 18 o 12 ore dopo che si è verificata la rottura del sacco, anche se mamma e bambino stanno bene, anticipando il normale processo dell’evento nascita.
Nel caso, invece, si verifichi una problematica associata al rompere le acque, è bene intervenire tempestivamente contattando il proprio medico di fiducia o la struttura dove si è scelto di partorire.
Tu, mamma, ti puoi accorgere di eventuali problemi osservando il liquido che esce dai tuoi genitali.
Quando si rompono le acque, infatti, il liquido che perdi dovrebbe essere limpido, inodore e incolore (al massimo può essere rosato) ed i movimenti del tuo bambino devono continuare ad essere presenti proprio come fino a quel momento.
Quando rompi il sacco delle acque ci sono due possibilità:
- ti accorgi di perdere liquido a gocce;
- una grande quantità di liquido inzuppa completamente gli indumenti che hai addosso, bagnando abbondantemente il pavimento o la superficie dove sei seduta. In questo caso hai “rotto il sacco” e devi recarti in ospedale.
Caratteristiche del liquido amniotico
Mamma, osserva con attenzione il liquido che fuoriesce,
Se il liquido presenta le caratteristiche che ti ho elencato prima, il tuo bambino si muove e il risultato del tampone vagino-rettale per lo Streptococco beta emolitico è negativo, allora puoi andare anche a farti una doccia prima di partire
Se invece il liquido è verde o mischiato a sangue e/o maleodorante è opportuno andare velocemente in ospedale per fare dei controlli più approfonditi.
Il tampone vagine-rettale per lo Streptococco beta emolitico è un esame al quale vengono sottoposte tutte le mamme a circa 36-37 settimane di gravidanza.
Se l’esame risulta positivo, evidenziando l’eccessiva presenza di Streptococco beta emolitico, è opportuno iniziare l’infusione di un antibiotico in vena, non appena si rompono le acque o in travaglio attivo.
Il motivo è che si vuole evitare che eventuali batteri risalgano verso l’utero o che il bambino si infetti durante il passaggio nel canale del parto.
Per lo stesso motivo e per tutte le mamme, dopo alcune ore dalla rottura del sacco amniotico, se il parto è ancora lontano, si inizia una terapia antibiotica in vena.
Riconoscere le perdite
Ritorniamo un attimo al primo caso, rompere le acque e perdere liquido a gocce.
Potrebbe non essere subito chiaro per te se le goccioline di liquido che senti sono perdite vaginali, pipì o liquido amniotico.
Per capire bene cosa sta succedendo, ti consiglio di appoggiare sulle mutande un pezzo di stoffa bianca, ad esempio un fazzoletto di cotone, ripiegato su se stesso per tre volte, come se fosse un assorbente, per almeno un’ora. Questo test ti sarà di grande aiuto.
Mamma, devi sapere che le perdite vaginali in gravidanza sono molto più abbondanti rispetto agli altri momenti della vita.
Sono anche più liquide e conservano una consistenza mucosa che difficilmente attraversa più strati di tessuto.
Per questo, se stai perdendo muco e indossi il pezzo di stoffa del quale ti ho parlato poco fa, troverai sicuramente bagnato il primo strato e difficilmente il secondo.
Se più di uno strato è bagnato potrebbe essere liquido amniotico. Per capire invece se si tratta di pipì, annusa il pezzo di stoffa: la pipì ha un odore acidulo inconfondibile.
Infine, se non ti senti sicura, ricordati che puoi sempre andare in ospedale per un controllo.
In conclusione, quando il sacco delle acque si rompe prima del travaglio, è importante avere pazienza e accelerare i tempi del travaglio solo se la mamma o il bambino non stanno bene. Altrimenti, è probabile che il bambino ci metterà alcune ore per nascere e rispettare i suoi tempi è la cosa migliore sia per lui che per te.
Grazie mamma per aver letto tutto l’articolo! Spero tu l’abbia trovato interessante, ti lascio qualche link per approfondire altri temi correlati:
- La dilatazione? Non è l’unico indicatore per il parto!
- Epidurale durante il parto: i pro ed i contro
- A che cosa assomigliano le contrazioni?
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Foto dal profilo di jennifermasonphotography