Streptococco Beta Emolitico di gruppo B in gravidanza

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Ciao mamma,

oggi voglio parlarti del tanto temuto Streptococco Beta Emolitico di gruppo B (SBG) in gravidanza.

Ho scritto per te un articolo completo per aiutarti spiegarti in maniera semplice e chiara ma scientifica le cose più importi che devi sapere sullo Streptococco Beta Emolitico del gruppo B e come si cura per preservare la salute della gravidanza e del tuo bambino.

 Che c’è lo Streptococco Beta Emolitico di gruppo B?

Lo Streptococco Beta Emolitico di gruppo B (SBG) è un batterio comune che si trova naturalmente nell’organismo. Vive nell’intestino e, a volte, può migrare nel retto, in vagina o nelle vie urinarie.

Circa il 18% delle donne in gravidanza di tutto il mondo sono portatrici di questo batterio.

Essere portatrici significa: 

  • avere il batterio che è presente nel retto, nella vagina o nelle vie urinarie ed è stato rilevato con un esame urine o un tampone vagino-rettale

Non significa, invece: 

  • avere un’infezione in atto
  • avere uno scarso igiene
  • aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile

La presenza di questo batterio non è pericolosa per l’adulto ma può mettere a rischio la salute della gravidanza o del bambino durante un parto per via vaginale. 

In gravidanza, solo 1-2% delle donne portatrici avrà un infezione delle vie urinarie a causa di questo batterio e dovrà essere curata. L’infezione può essere individuata durante uno degli esami urine di routine che vengono ripetuti periodicamente. 

La presenza del batterio, invece, può essere più pericolosa durante il parto per via vaginale. 

Come avviene la trasmissione dello Streptococco Beta Emolitico di gruppo B dalla mamma al bambino?

Se sei SBG positiva, il tuo bambino può contrarre il batterio: 

Devi sapere che la maggior parte dei bambini che contraggono il batterio non si ammaleranno e rimangono in salute. 

Quanto spesso i bambini si ammalano precocemente a causa dello Streptococco Beta Emolitico di gruppo B?

Se sei SBG positiva non vieni trattata con un antibiotico in travaglio, il tuo bambino ha il 50% delle possibilità di diventare portatore del batterio senza però sviluppare un infezione. La sua possibilità di sviluppare precocemente una malattia a causa del batterio è dell’1-2%. 

Se sei SBG positiva e vieni trattata con antibiotico, la sua possibilità di sviluppare precocemente una malattia a causa del batterio è dello 0,2%. 

L’antibiotico che viene utilizzato per trattare il batterio è la penicillina.

Se sei allergica a questo farmaco, ti verranno proposte delle alternative dai professionisti che ti assisteranno durante il parto. 

Streptococco Beta Emolitico in Gravidanza

Quali sono i fattori che aumentano il rischio di malattia da Streptococco Beta Emolitico di gruppo B nel bambino?

I fattori principali che aumentano il rischio di infezione sono: 

  • sei risultata SBG positiva durante un test sulle urine eseguito di routine durante la tua gravidanza 
  • sei risultata SBG positiva al tampone vagino-rettale eseguito tra le 36 e le 37 settimane di gravidanza
  • hai già partorito un bambino che ha manifestato un infezione da SBG
  • se il tuo travaglio insorge prima delle 37settimane di gestazione (parto prematuro)
  • se hai rotto il sacco delle acque amniotiche prima dell’insorgenza del travaglio o trascorrono più di 18-24 ore tra la rottura del sacco amniotico e la nascita del bambino 
  • se hai la febbre durante il travaglio 


Come fare per testare se sono positiva allo Streptococco Beta Emolitico di gruppo B (SBG) per il parto?

Le Linee Guida per la Gravidanza Fisiologica del Ministero della Salute, in linea con il parere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,  raccomandano a tutte le donne, tra la 36esima e la 37esima settimana di gravidanza, di eseguire un tampone vagino rettale per ricercare la presenza dello streptococco di gruppo B.

Se il tampone è positivo, aumentano le possibilità di trasmissione e infezione di streptococco di gruppo B al feto durante il parto vaginale. 

Se sei positiva, cosa fare?

A tutte le donne positive viene somministrato un antibiotico preventivo per via endovenosa (grazie al posizionamento di un ago cannula) in travaglio così da evitare la trasmissione del batterio dalla mamma al neonato e ridurre il rischio di infezioni neonatali.

L’antibiotico dovrebbe essere somministrato almeno 4 ore prima del parto, ma anche 2 ore prima sono sufficienti per garantire una protezione parziale.

Se rompi il sacco amniotico prima dell’inizio delle contrazioni e sei SBG positiva, è importante che ti rechi il prima possibile in ospedale per iniziare la somministrazione dell’antibiotico. 

Devi considerare che il test per verificare la presenza dello Streptococco Beta Emolitico di gruppo B non è sicuro al 100% cioè potrebbe dare un risultato non corrispondente alla realtà. La stessa cosa vale per l’antibiotico: la sua somministrazione riduce il rischio di infezione nel bambino ma non ne elimina completamente la possibilità. 

Per questo, rimane importante osservare attentamente tutti i neonati sin dalle primissime ore di vita: puoi farlo anche tu se conosci il comportamento normale di un neonato e i possibili segni di infezione. 

Pro e contro dell’antibiotico per limitare il rischio di trasmissione SBG dalla mamma al bambino 

PRO al trattamento con antibiotico: 

  • il neonato ha minor rischio di sviluppare un’infezione da SBG 

CONTRO al trattamento con antibiotico:

  • hai una minima possibilità di sperimentare una reazione allergica grave all’antibiotico 
  • gli antibiotici modificano negativamente il microbioma intestinale del neonato. Questo effetto collaterale può essere attenuato con il parto vaginale e  l’avvio dell’allattamento precocemente. Sia il parto vaginale che l’assunzione di latte materno favoriscono una sana colonizzazione intestinale del bambino e il colostro (il primo latte) ha un’azione protettiva sul sistema immunitario
  • sia tu che il tuo bambino avere maggiore probabilità di sviluppare candidosi che potrebbe interferire con l’allattamento al seno 
  • possibile aumento dell’antibiotico resistenza: quel fenomeno per cui i batteri si modificano e gli antibiotici conosciuti ed utilizzati attualmente diventano sempre meno efficaci e quindi le malattie potrebbero diventare sempre più difficili da curare. 

Differente trattamento, cosa succede in altri paesi?

In circa 25 paesi nel mondo, tra cui il Regno Unito e molti paesi Europei, non si esegue di routine lo screening con tampone vagino-rettale a termine di gravidanza (36-37 settimane) per individuare la presenza di GBS.

Per limitare i danni sui neonati che potrebbero verificarsi a causa dello Streptococco Beta Emolitico di gruppo B, il Royal College of Obstetricians raccomanda di trattare con antibiotico solo le donne che hanno fattori di rischio: 

  • presenza di SBG nelle urine in qualsiasi momento della gravidanza (individuato con gli esami delle urine di routine)
  • precedente figlio che ha sviluppato precocemente la malattia da GBS
  • parto prematuro
  • febbre durante il travaglio.
  • rottura del sacco amniotico da più di 18 ore.

Con questo tipo di approccio, la possibilità del tuo bambino di sviluppare precocemente una malattia a causa del batterio è dello 0,5% (maggiore rispetto all’approccio attualmente raccomandato in italia) e vengono somministrati un numero leggermente inferiore di antibiotici per prevenire SBG alle donne in travaglio. 


Grazie mamma per aver letto tutto l’articolo! Spero tu l’abbia trovato interessante, ti lascio qualche link per approfondire altri temi correlati:

Mamma, ricordati che nella sezione “Guide gratuite” puoi trovare tante guide che ti aiuteranno nel vostro percorso di crescita, tuo e del tuo bambino. 

Ma ricordati anche che io sono con te in questo viaggio, infatti ho creato un corso pre parto online a cui puoi accedere ovunque tu voglia, che sia a casa, a lavoro o in sala parto. 

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